La commedia umana

La commedia umana di William Saroyan.

Dopo la chiamata alle armi del fratello maggiore, Omero vuole contribuire al mantenimento economico della sua famiglia composta dalla madre, la sorella più grande e il piccolo Ulisse. A soli quattordici anni Omero ottiene un lavoro presso il telegrafo locale e viene incaricato di portare i telegrammi ai destinatari. Questa esperienza segna il ragazzo, che oltre a diventare il miglior messaggero della sua zona, per la prima volta entra in contatto con il dolore della vita ed è partecipe della sofferenza di chi ha perso un caro.

Il libro è scorrevole, la trama e lo stile narrativo lo rendono una lettura piacevole, ma ciò che conferisce valore al romanzo sono i personaggi. Specialmente, ho adorato i due ragazzini della famiglia, Omero e Ulisse. Non si può non provare empatia per il protagonista, ha un’anima estremamente buona ed è pieno di vita, pronto a mettersi in gioco anche dopo la partenza del fratello. Leggere del primo impatto di Omero con la sofferenza è stato come guardare la distruzione dell’innocenza di un bambino che neanche la morte del padre era riuscita a trascinare via, ora invece il ragazzo si scontra quotidianamente con la sofferenza degli altri. Portare la notizia della morte dei cari in guerra lo cambia: è vero che non si perde d’animo e continua la sua vita con la stessa vitalità di prima, ma è più consapevole del dolore e di ciò che gli sta attorno.

Un altro personaggio che per forza ho dovuto amare è il bimbo curioso, vagabondo e pronto a entusiasmarsi per ogni piccola cosa. Ulisse assorbe e fa sua ogni cosa che vive, da una canzone a una macchina per la caccia. Riconosco che è un personaggio poco realistico, perché i bambini sono molto più di un continuo desiderio di meraviglia, però mostra la qualità più grande di un’anima pura e come sarebbe bello rapportarsi al mondo con lo stupore di un bimbo. Invece, un personaggio che non ho potuto apprezzare è la figura della madre: è tremendamente enigmatica, ancora molto legata al marito defunto tanto da darmi l’impressione di non essere un aiuto rilevante per i figli.

Per il resto, è un romanzo che mostra le conseguenze della Seconda guerra mondiale, con la notevole caratteristica di non essere pesante come tanti altri libri di questo genere, per questo è adatto anche ai lettori più giovani. Mi è piaciuto molto e lo consiglio senza dubbio.

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