Fabbricante di lacrime

Fabbricante di lacrime di Erin Doom.

Nica e Rigel sono cresciuti in un terribile orfanotrofio e da adolescenti vengono adottati dalla stessa famiglia. Tra i due ragazzi non c’è mai stato un ottimo rapporto, sono completamente diversi: Rigel è cupo e parla poco, Nica è dolce e altruista, ama prendersi cura della natura. La convivenza non è facile e il riaffiorare della sofferenza passata complica ulteriormente la loro nuova vita.

La trama è interessante, soprattutto per la tematica dei traumi subiti in orfanotrofio e di come ha modificato caratterialmente i protagonisti. In più, è scritto bene e si legge con piacere. Non ho potuto apprezzare altrettanto interamente i protagonisti.

Rigel non è un personaggio chiaro, fino all’ultimo non si capisce cosa prova e perché lo prova: è un pattern caratteristico dei personaggi oscuri e misteriosi. Quando viene svelata la sua debolezza più grande, sono rimasta sorpresa perché mi aspettavo qualcosa di diverso.

Nica è il mio nemico numero uno. Potrei arrivare a contare quante volte si descrive come una persona fragile, sottomessa e non in grado di rispettare le proprie volontà. Ogni interazione che ha con Rigel è malsana, raramente c’è consenso in ogni contatto fisico e spesso Nica si spaventa delle sue reazioni e della sua vicinanza. Non è così che deve nascere una relazione. E’ un bene che i sentimenti di Rigel siano forti e protettivi nei suoi confronti, ma è un male che Nica si innamori di una persona che le incute timore, non rispetta i suoi limiti e la tratta piuttosto male. Poi, tutto è bene quel che finisce bene, Rigel si rivela un buon ragazzo e si prendono cura l’uno dell’altra. Però, fino alla fine la situazione non mi è piaciuta.

Non leggo romance e ho letto questo libro solamente perché pensavo fosse più incentrato sull’esperienza dell’adozione, invece mi sono trovata un romanzo rosa con una storia d’amore piena di red flags. Non essendo avezza a questo genere, non so dire se capita spesso di trovare relazioni di questo tipo nei libri, in ogni caso è bene chiarire che la realtà è diversa e una relazione che inizia con queste premesse può essere pericolosa. Quindi, è un libro che non sono propensa a consigliare.

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