Io sono Zero

Io sono Zero di Luigi Ballerini.

Zero fa parte di un progetto segreto organizzato dal governo, viene cresciuto in un ambiente isolato e protetto. L’unico contatto umano che ha in 13 anni di vita è una voce che gli dà indicazioni, proveniente dagli altoparlanti posti nella modernissima struttura dove alloggia. Per un malfunzionamento tecnico esce dall’edificio per la prima volta e si ritrova catapultato in una realtà che non ha mai visto, quella vera. Viene trovato e accolto da due giovani coniugi, che cercano di relazionarsi con lui e tentano di capire da dove provenga.

Il primo contatto di Zero con la realtà è sconcertante per lui. Non ha mai provato prima la luce diretta del sole o il freddo della neve, è sempre stato abituato a rapportarsi con degli schermi e il fatto che le cose non siano touch screen lo confonde. Anche il relazionarsi con delle vere persone lo mette in difficoltà e lo infastidisce, infatti il ragazzo è stato plasmato dal progetto governativo e molti dei suoi comportamenti sono riconducibili all’aver vissuto chiuso in un edificio e all’aver limitato i rapporti sociali fin da piccolo. Quindi con stupore, ma anche con molta incertezza e paura, inizia a scoprire il mondo che si ritrova davanti.

Il momento cruciale dell’avventura di Zero consiste nella scelta più importante della sua vita, ha due alternative: può tornare alla routine di prima, nel mondo protetto che conosce bene, oppure può rimanere nella nuova realtà sconosciuta. A mio parere, in verità ciò che segna un punto di non ritorno è l’attimo in cui Zero esce dalla struttura. Infatti, dopo aver saputo che fuori c’è un mondo nuovo di cui fare esperienza, non sarebbe in grado di restare chiuso in un appartamento. L’unica cosa che potrebbe frenarlo è il terrore di ciò che non conosce, però se tornasse nel suo luogo sicuro non sarebbe comunque lo stesso.

La storia è molto scorrevole e si legge senza fatica, lo stile è semplice ma avvincente. Mi è piaciuto come è stato pensato il finale, solo la rivelazione dell’ultima pagina non mi è chiara e purtroppo viene lasciata appositamente senza spiegazioni. È un libro per ragazzi delle medie, la trama in alcuni punti è sbrigativa e non tutti i personaggi sono affrontati approfonditamente, ma anche un adulto può leggere volentieri questo romanzo di formazione.

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