Fantasy

Tenebre e ossa

Trilogia Tenebre e ossa di Leigh Bardugo.

Tenebre e ossa

Alina lascia l’orfanotrofio in cui è cresciuta insieme al suo migliore amico Mal per diventare mappatrice nell’esercito del re. Durante il suo apprendistato deve spostarsi a ovest con il suo plotone, perciò deve attraversare la zona più pericolosa del paese, la Faglia d’Ombra. Il rischio di finire intrappolati nella grande zona buia ed essere catturati da uno dei mostri che la abita è molto alto. Proprio in questa situazione la ragazza scopre di possedere poteri in grado di contrastare le creature della Faglia, perciò capisce di far parte del gruppo di persone capaci di manipolare gli elementi naturali, i Grisha. Per la sua particolarità attira l’interesse del loro capo, l’Oscuro, che decide di farla addestrare insieme agli altri e ha intenzione di usarla per liberare il paese dalla Faglia d’Ombra.

Si legge volentieri perché è scritto abbastanza bene, la narrazione è semplice e la trama è lineare tranne per una profonda svolta nella storia. Però mi è sembrato che molti aspetti fossero poco approfonditi, tra cui i poteri di Alina, i rapporti tra i personaggi e le loro caratterizzazioni. Per esempio, il rapporto con Mal mi è parso un po’ scontato, ma ho la sensazione che sia solo all’inizio e che nei prossimi libri verrà sviluppato. Anche il rapporto con l’Oscuro mi sembrava troppo stereotipato e non riuscivo a comprendere bene il personaggio, poi però ho capito il motivo. Invece, la parte che decisamente avrei preferito che fosse affrontata meglio è il lavoro che Alina fa sui suoi poteri, a mio parere il passaggio che la protagonista compie da non riuscire a scatenare i poteri e l’essere una potente Grisha è troppo facile.
Un’altra cosa che mi ha colto di sorpresa perché non c’erano particolari indizi precedenti é l’intuizione che Alina ha sul rapporto tra l’Oscuro e Baghra, la sua insegnante.

In conclusione, è un inizio della saga che mi ispira e di sicuro leggerò il sequel.

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Assedio e tempesta

Alina e Mal cercano di fuggire con l’intenzione di trasferirsi in una terra in cui nessuno li conosce, ma in poco tempo vengono catturati dal Signore Oscuro. Grazie all’aiuto inaspettato di Stormhound e del suo equipaggio non solo riescono a scappare, ma iniziano anche a lavorare a un modo per sconfiggere il loro nemico.

La trama è interessante, i due personaggi principali un po’ meno. Alina all’inizio regredisce a una debole ragazzina spaurita, anche come conseguenza del non poter usare i poteri da Evocaluce. Invece più avanti, quando si ritrova ad avere un po’ di potere, non è capace di gestirlo: è scostante e a volte pretenziosa con i Grisha, poi però lentamente inizia ad acquisire tutte le caratteristiche per essere una buona leader. Mi è piaciuto il percorso che intraprende e anche gli errori che fa, perché secondo me la porteranno a diventare un’ottimo capo. D’altra parte, non è in grado di gestire i suoi rapporti interpersonali, specialmente con Mal. Lui di certo non facilita le cose, infatti non riesce ad accettare il fatto che la sua ragazza sia una Grisha, per di più nell’ambiente in cui lei si trova bene, lui non è a suo agio e viceversa. Non riescono a trovare un equilibrio, anche se non trovo che sia una dinamica così difficile da risolvere. Spero in uno sviluppo più sensato del legame tra i due.

Come ultima cosa, la sfida finale con l’Oscuro mi è sembrata un po’ assurda. Comunque, ovviamente leggerò il terzo libro e anche se di questo non sono pienamente soddisfatta, spero che l’ultimo volume non mi deluderà.

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Rovina e ascesa

Imprigionata sottoterra dall’Apparat e i suoi seguaci, Alina si sente debole e prova la forte esigenza di rivedere la luce del sole, per poter utilizzare il suo potere. Riesce a fuggire al fanatico sacerdote solo grazie all’inaspettato aiuto della sua squadra di Grisha. Oltre a salvarla, decidono di affiancarla nella missione che l’Ecocaluce vuole compiere, cioè sconfiggere l’Oscuro e liberare Ravka. Gran parte del piano consiste nel trovare l’uccello di fuoco, il terzo amplificatore in grado di aumentare il potere di Alina e renderla capace di distruggere l’Oscuro.

Il terzo volume della serie non mi ha deluso, come negli altri due ho trovato la trama interessante e lo stile narrativo piacevole. Si può riscontrare una maturazione in Alina e nel suo rapporto con Mal. Ho adorato i personaggi secondari, ovvero il gruppo di Grisha, peccato per Nikolai che non ha avuto un ruolo principale nel romanzo. Il finale mi ha spiazzato: mi aspettavo un futuro sfarzoso e promettente per Alina e il suo potere, però la scelta che ha compiuto mi è sembrata adatta al personaggio e ai suoi desideri. Quindi, anche la fine della trilogia mi è piaciuta.

E’ una bella trilogia fantasy, ma non al pari di tante altre serie che ho letto.

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3 pensieri riguardo “Tenebre e ossa

  1. Ho apprezzato molto questa saga che nella sua scrittura semplice, è riuscita a creare un mondo che ti ammalia e ti affascina. Trovo Bardugo una delle scrittrice fantasy migliori di questo periodo

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