Fantasy

L’Attraversaspecchi

L’attraversaspecchi di Christelle Dabos.

Fidanzati dell’inverno

Ofelia ha la capacità di toccare un oggetto e cogliere i sentimenti e i pensieri di coloro che l’hanno posseduto prima, oltre alla possibilità di attraversare gli specchi dove almeno una volta si è riflessa. Un giorno la ragazza scopre di essere promessa sposa a un giovane uomo di un paese lontano e freddo, perciò insieme alla zia Roseline si trasferisce nella dimora del futuro marito e della sua parente più stretta Berenilde. Tuttavia, presto capisce che il suo matrimonio nasconde un importante progetto e che nella corte che deve frequentare difficilmente potrà trovare qualcuno di cui fidarsi. La vita lussuosa ma falsa e deprimente con cui all’improvviso deve fare i conti metterà a dura prova l’animo tranquillo ma deciso di Ofelia.

Questo primo volume mi ha convinto. L’ambientazione è costruita a regola d’arte e come la trama parte lineare ma si articola procedendo con la lettura, allo stesso modo i personaggi di Thorn, Ofelia e zia Roseline acquistano un carattere sempre più dettagliato e maturano lentamente con il susseguirsi degli eventi. L’unico personaggio da cui mi aspettavo di più è Berenilde, che all’inizio sembra l’organizzatrice di tutto, poi in realtà si comporta come una ragazzina innamorata schiava del piacere e dei vizi. Comunque il libro è scritto molto bene e lo stile dell’autrice mi piace, però ho trovato strani i continui riferimenti all’esagerata altezza di Thorn, tanto che spero acquistino un significato nei prossimi libri altrimenti non me li spiego. In conclusione il libro mi è piaciuto e senza dubbio leggerò il secondo volume.

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Gli scomparsi di Chiardiluna

Ofelia si rivela alla corte come animista e fidanzata di Thorn, si ritrova subito al centro dell’attenzione per le sue capacità di lettrice. Faruk, lo spirito di famiglia da cui discendono gli abitanti del freddo paese in cui si trova, si interessa immediatamente a lei. Infatti vorrebbe incaricarla di leggere il misterioso Libro, dove Dio ha scritto l’origine e il futuro dello spirito di famiglia e del mondo. Tuttavia, dopo il matrimonio i poteri di Thorn e Ofelia si fonderanno e spetterà a lui decifrare il Libro che nessuno è mai riuscito a leggere. Allo stesso tempo a Chiardiluna, la dimora dell’ambasciatore Archibald, alcuni nobili spariscono senza motivo e Ofelia deve scoprire come e perché vengono rapiti.

Decisamente apprezzato: a mio parere il secondo libro supera il primo, perché sono più chiari alcuni aspetti dell’ambientazione e della società in cui Ofelia si trova, mentre la trama diventa più complessa. Inoltre lo spirito di famiglia Faruk assume un ruolo importante e viene introdotto un nuovo personaggio, Dio. Il rapporto tra Ofelia e Thorn si sviluppa in modo semplice ma avvincente, anche tra Berenilde e zia Roseline si instaura un forte legame che giova a entrambe. Archibald è un personaggio misterioso che non riesco a inquadrare, perciò mi affascina sempre di più. Davvero scorrevole e coinvolgente, ho immediatamente iniziato a leggere il terzo.

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La memoria di Babel

Dopo aver incontrato Dio, un essere di cui non si conosce l’origine e che può avere qualsiasi volto, Ofelia e Thorn si sposano in fretta per unire i loro poteri e sono costretti a separarsi immediatamente. La storia del terzo volume inizia quasi tre anni dopo: Ofelia è tornata dalla sua famiglia ad Anima ma non è felice, in più non sa dove sia Thorn. Però le cose cambiano grazie a un incontro fortuito con Archibald e altri due amici, che permettono a Ofelia di lasciare l’arca da cui proviene. La ragazza vuole ritrovare suo marito e scoprire di più sull’identità di Dio perciò si trasferisce a Babel, l’arca dove tutto ha avuto inizio.

Credo che tre anni di differenza tra un volume e l’altro sia troppo tempo, un periodo così lungo non ha portato nulla alla storia e ha congelato Ofelia in un personaggio tormentato che non ha la possibilità di fare ciò che desidera. Il racconto si discosta dalle trame dei due libri precedenti ed è ambientata in una nuova arca, vengono introdotti nuovi personaggi e i protagonisti hanno nuovi scopi più dettagliati. Inizialmente questa differenza mi ha leggermente stranito, poi però ha cominciato a piacermi: lo reputo un buon sequel, non vedo l’ora di conoscere il finale.

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Echi in tempesta

Dopo essersi ritrovati, Ofelia e Thorn decidono di cercare l’essere che sta distruggendo il mondo, il riflesso di Dio, l’Altro. Insieme si introducono nell’osservatorio delle Deviazioni che apparentemente ha lo scopo di curare i malati mentali, ma in realtà i collaboratori che lo gestiscono tentano di scoprire come replicare l’Altro, tramite esperimenti mistici e crudeli sui pazienti.

La maggior parte di questo ultimo volume mi è piaciuta, la trama è avvincente e talvolta imprevedibile. Un elemento che può confondere è il fatto che nel racconto Ofelia tenta di scoprire informazioni sull’Altro, ma spesso capita che le sue conclusioni o le informazioni stesse siano errate: la strada per risolvere il mistero e impedire che il mondo venga distrutto si fa contorta anche per il lettore. Tuttavia, non posso ritenerlo un bel libro perché il finale è orribile: ho trovato che la figura dell’Altro fosse ben pensata e inserita nella storia, ma l’ultima rivelazione sulla vera identità di Dio mi ha lasciata un po’ perplessa, perché riguardo a questo non si trovano indizi nei libri precedenti, forse qualche frase verso i due terzi del quarto volume ma niente di più. Inoltre, odio profondamente il finale che l’autrice ha riservato per Thorn e Ofelia.

In conclusione, i primi due libri mi sono piaciuti molto mentre il terzo mi ha un po’ spiazzato, ma comunque l’ho apprezzato. Il quarto rappresenta una lenta e a volte confusa discesa verso l’irreparabile e sconfortante finale. Il volume che ho preferito è il secondo, perché l’ambientazione e i personaggi sono già ben noti dal primo e le dinamiche tra le persone si fanno più interessanti. Sono indecisa se consigliare o no questa saga principalmente per la fine, infatti nel momento in cui ho letto le ultime due righe ho pensato di aver sprecato il mio tempo. Poi mi sono lievemente ricreduta, perché la costruzione del mondo fantastico è comunque ben architettata e la lettura dei primi libri mi ha conquistato. Quindi la consiglio, con l’avvertimento di non crearsi troppe aspettative per il finale.

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2 pensieri riguardo “L’Attraversaspecchi

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