📖 Sinossi
«L’impresa di cercare di scrivere romanzi “apocrifi”, cioè che immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l’ho portata fino in fondo nel mio libro Se una notte d’inverno un viaggiatore. È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro … Più che d’identificarmi con l’autore di ognuno dei dieci romanzi, ho cercato d’identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura d’un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d’altri libri, in rapporto e confronto ad altri libri.» Italo Calvino
📝 Recensione
Il protagonista di questo romanzo è una figura necessaria e inscindibile dall’esperienza di lettura: il Lettore. Calvino si serve della narrazione in seconda persona per mettere al centro della storia il lettore stesso. L’autore piega la struttura narrativa a proprio piacimento, mescolando una storia reale e dieci storie fittizie, con generi diversi che si intrecciano.
Il romanzo racconta di un uomo che inizia a leggere un libro rilegato male. La storia di cui si stava appassionando si interrompe e ne segue un’altra, totalmente diversa. Il Lettore tenta di cambiare la copia del libro, ma in tutte trova errori di rilegatura, per cui non riesce mai a concludere una trama che ne segue l’inizio di un’altra. Il Lettore incontra una Lettrice, Ludmilla, che insieme a lui sta cercando di terminare il libro: tra tutte le vicende e le avventure che accadono mentre sono alla ricerca della fine della storia, succede sempre che ne iniziano una nuova e non la concludono mai. Alla fine, si scopre che gli incipit dei dieci romanzi inconclusi creano una frase, che sembra l’incipit di un nuovo romanzo.
Leggere questo romanzo è stato caotico, non si capisce mai dove l’autore voglia andare a parare e come proseguirà la storia. Però, crea una confusione positiva: l’imprevedibilità della trama suscita una continua curiosità e permette di leggere ogni pagina con un punto di domanda interiore. Inoltre, l’inconclusione di ogni storia lascia un vuoto che si cerca continuamente di colmare andando avanti con la lettura, sia per il Lettore protagonista del romanzo, sia per chi legge per davvero. Entrambi cercano in ogni modo la conclusione del libro, ma non la ottengono.
Ritengo questo romanzo un esperimento letterario curioso, interessante, che potrebbe mandarvi il cervello in tilt.
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