Recensione di The unhoneymooners. Luna di miele… no grazie! di Christina Lauren.
Olive ed Ethan, la sorella della sposa e il fratello dello sposo, sono mossi da un profondo odio reciproco. Olive preferisce non avere a che fare con lui, perché in molte occasioni Ethan le ha dimostrato di non sopportarla affatto. Tuttavia, in seguito a un disguido durante il matrimonio, sono costretti a partire insieme per una vacanza, sostituendo i neo sposini per non sprecare il viaggio di nozze già pagato.
Sebbene il classico trope di essere costretti a fare qualcosa insieme, tipico degli enemies to lovers, ho trovato questo romanzo differente dai romance letti ultimamente. Infatti, il personaggio maschile è diverso dal solito: finalmente non leggiamo di un uomo ombroso, inamovibile, senza sentimenti o sempre misterioso, ma troviamo un ragazzo in carne e ossa che prova sentimenti come tutti gli altri e non li nasconde più del necessario. Espressività ed emotività rendono il personaggio più reale e interessante, meno stereotipato. D’altra parte, anche Olive è un personaggio carino, anche se l’arco di trasformazione è piuttosto prevedibile: soffre il confronto con la sorella e, in un ottica un po’ catastrofica, crede di essere la gemella sfortunata in tutto.
Durante la lettura, ad un certo punto mi sono trovata a pensare “bel finale”, ma in realtà mancavano ancora 60 pagine… quando succede, bisogna pensare al peggio: la storia è andata avanti con un plot twist che già si poteva prevedere e che ovviamente ha portato i protagonisti al litigio. La posizione di Ethan in questo è abbastanza irritante, ma coerente al discorso precedente, in cui affermo che è una persona umana che commette errori. In più, questi ultimi capitoli hanno permesso a Olive di maturare il suo personaggio, ma la risoluzione del litigio mi è sembrata fin troppo semplice. In ogni caso, il finale vero mi ha convinto e anche qui, l’assenza di scene strappalacrime mi è piaciuta.
Quindi, direi che è un libro simpatico, scorrevole e con una trama piuttosto lineare che si legge volentieri.
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