Harry Potter e la maledizione dell’erede di J. K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne.
Quasi vent’anni dopo la battaglia di Hogwards, Albus inizia il primo anno alla famosa accademia per maghi. Però, deve fare i conti con una realtà a lui scomoda: suo padre è Harry Potter e la sua fama arriva a influenzare la vita dei suoi figli, anche se solo il secondogenito sembra soffrire di tutte le attenzioni e le aspettative che si sono create. Perciò, Albus inizia l’anno scolastico in compagnia degli altri figli di maghi già conosciuti, ma si trova a stringere una forte amicizia specialmente con uno di loro, Scorpius, il figlio di Draco Malfoy.
E’ bello rivivere luoghi, oggetti e personaggi della serie di Harry Potter. La trama è interessante e i due personaggi principali, Albus e Scorpius, stringono una profonda amicizia e alla fine concludono un ottimo arco di crescita. Non è una brutta storia, ma è un testo teatrale. Perciò perde totalmente il fascino di un libro, non si colgono le ambientazioni, il tempo narrativo né l’emotività dei personaggi. Appare come una serie di piatti scambi di frasi tra personaggi. Non penso che sia un problema del libro, ma del fatto che è pensato come un’opera teatrale. Quindi, non vi consiglio così spassionatamente di leggerlo, ma sarei curiosa di andarlo a vedere a teatro.
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