Recensione Facciamo finta che non finirà di Elena Armas.
Rosie ha appena deciso di dedicarsi interamente alla sua carriera di scrittrice, ma è in difficoltà perché non ha più ispirazione. Quando nel suo appartamento si crea un buco nel soffitto, è costretta a sfruttare quello inutilizzato dell’amica. Però, Lina ha già prestato la casa a suo cugino Lucas che, direttamente dalla Spagna, arriva a New York. Coinquilini per un inconveniente, si aiuteranno a vicenda a risolvere i principali problemi della loro vita, cominciando dal blocco della scrittrice di Rosie.
Scritto dopo il romanzo autoconclusivo Facciamo finta che mi ami, mi aspettavo che questo libro fosse qualcosa pubblicato solo per cavalcare l’onda della fama, invece mi sbagliavo, perché mi è addirittura piaciuto di più. La storia di Rosie e Lucas va al di là di una storia romantica, sono due personaggi che stanno vivendo problematiche in cui potremmo rispecchiarci tutti. Rosie è intrappolata in un blocco della scrittura, molto assimilabile anche da chi non è scrittore come a un blocco della produttività: può capitare di vivere dei periodi in cui non si riesce a concludere nulla, si ha bisogno di una spinta. Lucas, invece, non si sente più sé stesso: non riesce più a fare ciò per cui prima viveva, si sente perso e soprattutto si sente privo di valore. I due si trovano e un po’ inconsciamente e un po’ consciamente si sostengono a vicenda nel superare i loro blocchi. Da questo nasce e si alimenta la storia romantica.
E’ scritto molto bene come il libro precedente, tuttavia questa volta non ci sono molti altri personaggi oltre ai due protagonisti. Lina e Aaron partecipano poco alla trama, sono stati coinvolti attivamente negli eventi solo verso la fine. Però, proprio per il fatto che Rosie e Lucas sono due personaggi importanti e ben costruiti, l’assenza degli altri due non si sente particolarmente.
Di sicuro un grande punto a favore è il doppio pov: finalmente un libro con l’aggiunta di un ampio punto di vista maschile. Conoscere i pensieri e il passato di Lucas, non solo di Rosie, poter vedere la trama anche dal suo punto di vista rende la storia ancora più interessante.
In conclusione, direi che la storia e i personaggi mi hanno appassionato, è uno dei pochi romanzi rosa che consiglierei tranquillamente, senza grandi se o ma.
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