Fantasy

La grazia dei re

La grazia dei re di Ken Liu, in collaborazione con la casa editrice Oscar Mondadori.

Gli stati Tiro vengono governati crudelmente da un unico uomo, l’imperatore conquistatore e tiranno che porta allo stremo le sofferenze del popolo. Grazie a due menti ingegnose si scatena una ribellione che arriva a coinvolgere tutti i regni, giungendo anche alla città natale di Kuni: da uno scansafatiche dedito a una vita di scherzi e bevute, il protagonista diventa uno dei più conosciuti combattenti della rivolta. Uno dei suoi alleati più forti e fedeli è Mata, il figlio di un duca guerriero e orgoglioso con cui stringe una forte amicizia: insieme decidono di impegnarsi per distruggere l’imperatore, ma la loro alleanza dovrà superare molti ostacoli, primo fra tutti la sete di potere.

Kuni è un personaggio che si fa amare fin da subito perché dietro la pigrizia nasconde un animo buono e gentile, insieme a un’intelligenza furbesca che gli permette di scampare a ogni guaio. Soffre per i meno fortunati e desidera il benessere non solo dei suoi compaesani, ma di ogni abitante degli stati Tiro. In più di lui ammiro la sua propensione a scegliere di fare ciò che è più interessante per lui, ignorando il dubbio o la paura che spesso lo attanagliano. Tuttavia, la storia non mi ha appassionato più di tanto, è principalmente caratterizzata dalla lotta per il potere che provoca cambiamenti nei caratteri dei personaggi, ma anche nei loro rapporti. Per esempio mi ha intrigato l’inizio dell’amicizia tra Mata e Kuni, che sebbene fossero molto diversi hanno imparato a chiamarsi “fratelli”, ma il potere e l’ambizione sono diventati tanto importanti da sacrificare il loro affiatamento. Un altro particolare che non mi è affatto piaciuto è come viene inteso e spiegato l’amore all’interno della storia: l’affetto tra moglie e marito viene mostrato molto forte nei primi tempi, poi però si raffredda e si consolida, per lasciare spazio ad altri affetti di questo tipo. In pratica, mi è parso un amore volubile e insoddisfacente, che porta a giustificare la poligamia ma anche il tradimento. Infine, ciò che ho preferito di questo libro è l’intervento degli dei: sempre pronti a battibeccare e a intervenire nelle faccende mortali, mi hanno divertito con le loro preferenze per alcuni umani e le loro antiche rivalità.

In conclusione ringrazio la casa editrice per avermi fornito il libro da recensire, ma nelle mie recensioni sono sincera e devo ammettere di averlo finito con difficoltà e controvoglia. Comunque lo consiglio a chi ama i libri ricchi di intrighi politici e battaglie strategiche, perché oltre a essere scritto bene, incastra le singole storie passate e gli obiettivi dei personaggi in un disegno più grande che è quello della guerra.

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