Il sangue degli elfi di Andrzej Sapkowski.
Il regno cade in mano ai nemici e l’unico membro della famiglia reale che riesce a salvarsi è la piccola principessa Ciri. Quindi Geralt, un cacciatore di mostri chiamato strigo, accoglie la bambina e la addestra per farla diventare come lui. Tuttavia Ciri inizia a mostrare segni di magia, perciò la sua istruzione viene affidata a una maga di nome Yennefer, che in base alla grandezza del potere posseduto dalla ragazzina capisce l’importanza che la principessa avrà per risollevare il regno.
Il libro non mi ha completamente convinto, la storia è confusa e senza grandi colpi di scena, la trama è scorrevole ma mi è sembrato che gli avvenimenti non fossero ben amalgamati tra loro. Però mi è piaciuto come i personaggi di Geralt e Yennefer si rapportano a Ciri: mentre sta crescendo in mezzo a soli uomini, desiderando essere una di loro, la maga accompagna la piccola nella scoperta di sé come donna e come maga. Allo stesso tempo lo strigo, burbero e poco incline ai sentimenti, si affeziona profondamente alla bambina e il distacco lo fa soffrire. Comunque, ho iniziato questo primo volume senza aver letto le due raccolte di racconti che fanno da prequel, ma sono riuscita a comprendere gli eventi della storia lo stesso. Alla fine, non ho proseguito la lettura dei libri successivi.
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