Il popolo dell’aria

La trilogia Il popolo dell’aria di Holly Black.

Il principe crudele

Jude e le sue sorelle hanno assistito al brutale omicidio dei loro genitori, sono state rapite e portate nel mondo magico, dove l’assassino le cresce come figlie. Però la natura mortale rende difficile integrarsi in un posto così ostile agli umani e spesso le gemelle Jude e Taryn vengono maltrattate dai coetanei, in particolare dal gruppo formato dal più giovane figlio del Sommo Re e i suoi amici. Desiderando il rispetto e un posto a corte, Jude decide di gareggiare per diventare cavaliere: il ruolo che ottiene non è esattamente quello che sperava, ma grazie alla sua capacità di mentire riesce a partecipare agli intrighi della famiglia reale.

All’inizio mi è parso strano immaginare un mondo magico abitato da creature con fattezze mostruose, mentre i personaggi principali non mi sono piaciuti fin da subito. Per esempio Jude mi sembrava troppo debole, attaccata al desiderio di integrarsi in un mondo che non sembrava appartenerle e da cui poteva andarsene in ogni momento, subisce tutte le pesanti crudeltà messe in atto dalle creature del mondo magico verso di lei. Allo stesso tempo ho fatto fatica a inquadrare il personaggio di Cardan, il minore dei figli del Sommo Re, non riuscivo a capire quali fossero le sue vere emozioni e il suo giudizio riguardo alle vicende che accadono. Comunque, mi piace il fatto che la natura umana permetta a Jude di mentire spudoratamente, cosa che creature del mondo magico non possono fare, perché le dà un vantaggio su chi si crede superiore a lei e intriga la trama. Infatti, dopo il patto che Jude stringe con il principe Dain la storia ha cominciato a coinvolgermi tremendamente e ho finito il libro in poco tempo, assolutamente curiosa di leggere il secondo volume. Quindi il primo libro non è il più bello dei tre, ma è un buon inizio.

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Il re malvagio

Jude ha costretto Cardan a diventare re e a sottostare ai suoi comandi, perciò assume il ruolo di siniscalco e di nascosto regna al posto del Sommo Re. La ragazza cerca di destreggiarsi tra gli intrighi di corte e a gestire i rapporti con gli alleati politici, appoggiata dalle sue spie fidate. Tuttavia presto insorgono i problemi, sia perché il Sommo Re diventa più potente del previsto e tenta di umiliare Jude in ogni occasione, sia per le faccende familiari: il padre adottivo possiede ancora i suoi titoli sebbene abbia cercato di usurpare il trono, il matrimonio di sua sorella gemella Taryn è imminente e Jude deve risolvere i suoi trascorsi con il futuro cognato. Allo stesso tempo Cardan comincia ad apprezzare il nuovo potere che si è ritrovato tra le mani, oltre alla vicinanza del suo siniscalco.

L’ho adorato dall’inizio alla fine e non ho trovato nessuna pecca da attribuirgli. La caratterizzazione dei personaggi migliora a ogni pagina: la personalità e i segreti di Cardan vengono svelati lentamente, Jude continua a cambiare e per la prima volta nella vita si ritrova con un po’ di potere tra le mani, perciò inizia ad affrontare emozioni sconosciute come l’ambizione. Ciò che rende la trama molto avvincente è il gioco di potere tra i due e gli intrecci politici che mutano in continuazione, in più il finale mi ha colto di sorpresa. Penso addirittura che prima o poi rileggerò questo libro.

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La regina del nulla

Non si è mai sentita così ingannata e stupida come nel momento in cui Cardan, suo marito, la costringe all’esilio nel mondo dei mortali. Solo grazie alla gemella Jude riesce a trovare il modo di andarsene e raggiungere la sua corte: la guerra con il padre Madoc è pericolosamente vicina e la profezia che pende sulla testa del Sommo Re non fa che peggiorare la situazione.

Questo terzo e ultimo volume non mi ha affatto deluso, ancora una volta ho letto le imprese di Jude avidamente e ho seguito il suo rapporto con Cardan con curiosità. Uno degli aspetti che mi è piaciuto particolarmente è la rivelazione delle capacità del Sommo re, infatti nel corso della storia Cardan pianifica e agisce accanto a Jude e alle sue spie. Il finale è piuttosto prevedibile ma mi ha soddisfatto molto.

Ho davvero poco da dire su questa trilogia perché l’ho adorata e non ho trovato nessun difetto, perciò rientra ufficialmente tra le mie serie fantasy preferite.

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