Fantasy

Il trono di ghiaccio

La serie Il trono di ghiaccio di Sarah J. Maas.

Le recensioni:

0. La lama dell’assassina – prequel

  1.  Il trono di ghiaccio
  2. La corona di mezzanotte
  3. La corona di fuoco
  4. Regina delle ombre
  5. L’impero delle tempeste
  6. La torre dell’alba

0. La lama dell’assassina

Il prequel della saga contiene cinque racconti della vita di Celaena prima che venisse spedita a Endovier. Il primo è L’assassina e il signore dei pirati, dove la protagonista si reca alla Baia del teschio insieme a Sam per gestire un affare del suo padrone Arobyn. Invece in L’assassina e la guaritrice Celaena alloggia in una locanda aspettando di salpare verso il Deserto Rosso e nota la giovane cameriera, Yrene. Il racconto che tratta della sua permanenza nel Deserto Rosso, del suo addestramento presso i Sicari Silenziosi e della sua amicizia con Hansel è L’assassina e il deserto. L’assassina e il male e L’assassina e l’impero trattano della vita di Celaena a Rifthold e del suo rapporto con Sam, la fine dell’ultima storia coincide con la sua entrata a Endovier.

Più che cinque racconti separati, questo prequel mi è sembrato un vero e proprio romanzo perché le storie sono strettamente correlate tra di loro. Il miglior pregio di tutte non è tanto il personaggio di Celaena, ancora giovane e piuttosto statico, quanto i fatti narrati. Ho trovato la trama di ogni racconto piuttosto avvincente, ma soprattutto si amalgama perfettamente ai libri successivi e ne spiega alcuni dettagli. Oltre a una scena in cui si trovano Dorian e Chaol, compaiono anche altri personaggi che assumono ruoli fondamentali negli ultimi libri della saga. Secondo me bisogna assolutamente leggere il prequel almeno prima del quinto volume. Un’altra cosa che mi è piaciuto approfondire è stato il personaggio di Sam, che prima conoscevo solo tramite il dolore di Celaena e il senso di colpa per la sua morte. In conclusione, i fatti narrati nel prequel sono essenziali per la lettura dell’intera saga, perciò non si può saltarlo. Non so a che punto convenga leggerlo, io l’ho fatto dopo il quinto e me ne sono pentita, avrei preferito averlo iniziato molto prima.

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1. Il trono di ghiaccio

Celaena è la migliore assassina del regno di Adarlan, costretta ai lavori forzati per i crimini commessi. Dopo un anno di prigionia viene convocata al castello, in cui le viene proposto di partecipare a una competizione con i ventitré criminali più pericolosi del regno. Alla vittoria, sarebbe costretta a quattro anni di servizio come sicario di corte e infine verrebbe liberata: può vincere la gara e guadagnarsi la libertà solo sfidandosi nelle diverse prove e uccidendo ogni giorno un avversario, fino a rimanere l’unica sopravvissuta. Alla trama principale si intrecciano i rapporti con gli altri personaggi, in particolare il principe Dorian che la preleva dalla prigione per farla diventare una concorrente, poi anche il capo delle guardie reali Chaol che la aiuta a prepararsi per la gara. Inoltre, la permanenza al castello le permette di scoprire verità misteriose sul suo passato e sulla magia che era stata bandita dal re di Adarlan.

Il primo libro è molto bello, la novità della protagonista nei panni della migliore assassina inizialmente mi ha incuriosito. Poi, ho potuto apprezzare come l’autrice abbia inserito gli elementi magici in giusta misura: invece di strafare in incantesimi pacchiani e stregonerie, li ha intrecciati armonicamente alla frenesia della competizione. Perciò, questo primo volume si è rivelato un successo che mi ha spinto a iniziare il secondo racconto.

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2. La corona di mezzanotte

Celaena ha vinto la competizione ed è diventata l’assassina personale del re: mentre lavora per lui, stringe amicizia con la principessa Nehemia di Eyllwe e inizia una relazione con Chaol. Lentamente cerca di unire i pezzi del suo passato e di scoprire sempre più informazioni sulla magia e sulle chiavi di Wyrd, strumenti molto potenti che non dovrebbero trovarsi nelle mani di persone malvagie. Infatti, presto capisce che la magia non è stata completamente bandita dal regno, perché il castello è minacciato da una forza oscura e potente che lei e Chaol devono sconfiggere. Inoltre, un gruppo di ribelli sta cercando di spodestare il re di Adarlan per liberare i territori dal controllo del sovrano malvagio e riprendere Terrasen, il regno che dieci anni prima è stato distrutto da una strage voluta dal re. Tuttavia si mormora che l’erede al trono ancora bambina non sia morta in quella carneficina, ma sia sopravvissuta e pronta a riprendersi il regno. In seguito, due fatti sconvolgono il racconto e Celaena si ritrova gettata in un abisso di disperazione: viene allontanata dal castello da Chaol, verso il regno lontano degli Ashryver.

Questo secondo volume non mi ha soddisfatto completamente, sia per la storia d’amore che sembra sempre più un triangolo in cui Celaena viene contesa tra Chaol e Dorian, sia perché non mi è piaciuto il ruolo di Nehemia all’interno del racconto. Comunque, la lettura non mi ha annoiato e alla fine ero curiosa di leggere il terzo volume.

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3. La corona di fuoco

Celaena, dopo aver scoperto di essere Aelin Galathynius erede al trono di Terrasen, vaga disperata e senza meta fino al momento in cui viene convocata da Maeve, regina di Wendlyn. La sovrana promette di darle le risposte che cerca sulla magia e in particolare sulle potenti chiavi di Wyrd, ma la condizione imposta alla protagonista è un duro addestramento guidato da Rowan, guerriero e nipote di Maeve, che la aiuterà a controllare i suoi poteri, a reagire al dolore della perdita dell’amica e a rinascere nei panni di regina. Alla storia della protagonista si intrecciano le vicende del cugino Aedion e Chaol, la relazione tra Dorian e la guaritrice Sorsha, oltre all’introduzione del personaggio di Manon Becconero, una strega guerriera che impara a combattere con i draghi.

Il terzo volume ha letteralmente rivoluzionato l’intera serie e per questo mi è piaciuto davvero molto: oltre a inserire Rowan nella vita della protagonista, l’autrice ha creato una rete di rapporti e collaborazioni tra Chaol, Dorian e Aedion che non mi sarei mai aspettata. Confesso che ciò che mi è piaciuto di più è stato il processo di maturazione di Celaena che ha coinvolto anche Rowan, infatti ha permesso loro di superare insieme la sofferenza per la perdita dei cari e per il passato travagliato. Considerando anche la storia di Manon, la storia prende forma in un intreccio di punti di vista diversi: sebbene non si incontrino mai, tutti i personaggi vivono la stessa situazione di guerra. Perciò, sono stata più che soddisfatta di questo terzo volume e una volta finito, ho atteso con ansia l’uscita del quarto.

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4. Regina delle ombre

Aelin torna sola ad Adarlan per aiutare i ribelli e liberare Aedion Ashryver dalle grinfie del re: una volta liberato il cugino, si ricongiunge con Rowan  e inizia a formare la corte che cambierà il mondo. A loro si aggiunge Lysandra, una vecchia nemica costretta alla prostituzione che decide di collaborare con Aelin, perciò presto diventa anche lei parte del gruppo. Insieme cercano un modo per sconfiggere il re e liberare Dorian dalla collana che lo tiene legato alle forze oscure del padre. Allo stesso tempo Manon, comandante di plotone delle Tredici, continua a guidare la sua congrega di streghe e a lavorare per il re. Tuttavia comincia a vacillare la fiducia cieca riposta sulla nonna, capo del clan delle Becconero, in particolare dopo aver scoperto il dolore che ha inferto alla sua Seconda.

Ho trovato questo libro all’altezza delle mie aspettative: l’inizio della relazione tra Rowan e Aelin non è troppo pesante o carico di romanticismo, la vendetta sul maestro che ha addestrato la protagonista è stata molto soddisfacente, infine la costituzione di una corte formata da persone diverse e con personalità vivaci e ben sviluppate mi è piaciuta in tutti i suoi aspetti. Inoltre questo quarto volume mi ha avvicinato di più alla storia della strega che, mentre nel libro precedente mi è sembrata meno interessante e in secondo piano, ora mi ha incuriosito molto di più. Infatti, oltre a far trapelare di più i rapporti tra le streghe della congrega di Manon, l’autrice dà voce ai dubbi che assillano la strega e dà il via a una separazione dagli ideali della nonna.

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5. L’impero delle tempeste

Il re è stato sconfitto ma la minaccia più grande non è ancora neutralizzata: in realtà il re era costantemente vigilato dal dio dell’oscurità Erawan. Aelin e la sua corte arrivano a Terrasen, ma non viene offerto loro un caloroso benvenuto: i nobili rimasti che hanno sostenuto il regno negli anni in cui Aelin era assente non sono disposti a riconoscerla come sovrana. Allora la protagonista capisce che non è ancora il momento di entrare nella sua capitale, Orinto: decide di organizzare un esercito reclamando ogni favore che è dovuto a Celaena Sardothien per combattere sia le flotte di Erawan sia quelle di Maeve. A lei si allea anche Manon, che si è ribellata alla nonna e ha scoperto una grande verità sulle sue origini. In parallelo a queste vicende si aggiunge il patto che il fedele guerriero di Maeve Lorcan ha stretto con Elide, una ragazza di stirpe nobile che cerca di raggiungere la sua regina a Terrasen.

Ormai questa saga mi ha coinvolto molto, perciò anche questo quinto volume mi è piaciuto. In particolare ho amato sempre di più la storia delle streghe, a tratti anche più interessante di quella di Aelin. In più in questo quinto volume è incrementata la narrazione di parti spinte, abbastanza da suggerire la lettura a un pubblico adulto o quasi. Ammetto che il finale mi ha lasciato un po’ di stucco, però confido che si risolva tutto nei prossimi volumi.

Il mio giudizio finale su questa serie è davvero positivo, specialmente per gli ultimi volumi, perciò suggerisco a tutti gli amanti del fantasy di leggerla assolutamente. Forse l’unico aspetto negativo che ho colto, ma anche quello su cui non mi permetto di dire molto, è la copertina: trovo più adatte ed eleganti le prime due, mentre le altre mi sembra che raffigurino una serie per ragazzini e di conseguenza che non rispecchino la serie stessa. Inoltre, confido che i prossimi libri vengano tradotti e pubblicati più velocemente.

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6. La torre dell’alba

Chaol e Nesryn arrivano ad Antica, la capitale del continente meridionale governata dal khagan e patria delle guaritrici più potenti. Lo scopo del viaggio è convincere il monarca a partecipare alla guerra che Aelin e Dorian stanno combattendo a nord e provare a guarire Chaol, paralizzato dalla vita in giù dopo l’incidente al castello. I due emissari del re di Adarlan vengono ospitati dalla famiglia reale, che fin da subito non ha intenzione di schierarsi in guerra ma offre al Lord i servigi di una guaritrice, Yrene. La ragazza è una vecchia conoscenza di Aelin: l’ha incontrata quando ancora si faceva chiamare Celaena Sardothien e solo grazie al suo incoraggiamento, al suo aiuto economico e a ciò che le ha insegnato sulla difesa personale è riuscita ad arrivare ad Antica incolume, per iniziare la vita da guaritrice che ha sempre sognato. Però Yrene non ha mai conosciuto l’identità della ragazza a cui deve così tanto. Mentre Chaol e Yrene cercano di collaborare affinché lui torni a camminare, Nesryn parte con il principe Sartaq per far visita ai rukhin, un popolo di guerrieri che cavalcano degli animali chiamati ruk, quindi tenta di convincerli a partecipare alla guerra. Sebbene separati, i due ambasciatori scoprono sconvolgenti verità sui Valg che potrebbero ribaltare le sorti della guerra.

All’inizio non ero molto convinta di questa lettura, pensavo che un libro che non trattasse delle avventure di Aelin e la sua corte non fosse altrettanto interessante, invece mi sbagliavo. Ancora una volta ho potuto scoprire un nuovo pezzo del mondo creato dall’autrice, il continente meridionale: persone, paesaggi, tradizioni sembrano differire così tanto da Adarlan o Wendlyn, tuttavia hanno in comune le origini e la minaccia Valg. Sorvolando sulla trama sempre avvincente, quello che mi ha interessato di più sono stati i notevoli cambiamenti che si riscontrano nei personaggi principali. Inizialmente Chaol è carico di rabbia per la sua disabilità e soffre molto per ciò che ha passato, però affinché il percorso di guarigione intrapreso con Yrene abbia successo è costretto ad affrontare tutto il dolore che gli è stato fatto e che a sua volta ha in parte provocato. Allo stesso tempo Yrene è molto contraria nell’offrire il suo aiuto a un Lord di Adarlan, ma attraverso questa esperienza si rende conto fino in fondo di quanto siano grandi le sue abilità da guaritrice e quanto potrebbero essere utili nella guerra al nord. In più, ha l’occasione di creare un nuovo legame inaspettato.

Nesryn è l’assoluta rivelazione di questo libro: nei racconti precedenti non mi è sembrata un personaggio preso molto in considerazione e non aveva una grande caratterizzazione. Invece, tramite il suo punto di vista si scopre di più su ciò che prova e come vive l’intera situazione, vengono date più informazioni sulla sua famiglia e le sue origini, a cui è molto legata. In particolare, ho cominciato a considerarla più di un personaggio piatto dalla sua partenza con il principe Sartaq: finalmente non più nascosta dall’ombra di altri personaggi, ha iniziato un’avventura completamente sua e si è rivelata una forte guerriera, trovando il suo ruolo nella storia. In conclusione, questo volume ha superato di molto le mie aspettative e non vedo l’ora che ognuno si ricongiunga alla corte di Aelin.

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9 pensieri riguardo “Il trono di ghiaccio

  1. Non sono amante del genere fantasy, l’unico che sono riuscita a leggere e che mi ha veramente rapita é stato Il signore degli anelli di J.R.R.Tolkien,
    ma devo dire che questa recensione é davvero fatta bene, cosí accurata e coinvolgente che quasi quasi, potrei avvicinarmi…

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